
SENZA RUOLI, SENZA DESTINI
di Alessandro Locatelli 23 luglio 2016
di Alessandro Locatelli 23 luglio 2016
Questa settimana segnaliamo lo splendido libro curato da Angela Scarparo, Romanzi del cambiamento. Scrittrici dal 1950 al 1980 pubblicato da Avagliano. Lo ha letto per noi Alessandro Locatelli, che sposa una delle “tesi forti” della Scarparo, per cui la condizione eccentrica rispetto all’imperativo “letterario” di affrontare di petto la Storia e la Società con la S maiuscola ha conferito alle scrittrici italiane del dopoguerra una enorme libertà, che ha messo capo ad una sorta di una smitizzante contro-storia “dal basso”.
Flora Volpini, Maria Teresa Nessi, Angela Bianchini, Sandra von Glasersfeld, Fausta Cialente, Bianca Garufi, Clotilde Marghieri, Mary de Rachewiltz, Marilena Ponis, Letizia Fortini, Giuliana Ferri, Armanda Guiducci, Ginevra Bompiani, Luce D'Eramo.
A chi è capitato tra le mani negli ultimi anni - eccetto studiosi e rovistatori pazzi di bancarelle come ad esempio il sottoscritto - qualche libro di queste scrittrici? Pochissimi lettori, immagino: magari potranno aver trovato qualcosa della Bompiani, qualche ristampa relativamente recente della Cialente...
Ottime, in qualche caso anche prolifiche, scrittrici, finite insieme ad altre colleghe e colleghi in quell'immenso calderone che è il dimenticatoio delle scrittrici e degli scrittori italiani del Novecento.
Angela Scarparo, con Romanzi del cambiamento, ha intrapreso un meritevole e, per quanto mi riguarda, entusiasmante, lavoro di recupero. Entusiasmante perché si ripromette non tanto di fare studiare, ma di far rileggere, ripubblicare queste scrittrici. E' un libro cioè non per specialisti, ma per appassionati lettori.
Divenute in vita famose - chi più chi meno - ma non famosissime, hanno potuto scrivere, creare con serenità, grazie anche a quella che la Scarparo chiama lucidamente "un'assenza di ruolizzazione".
"Il non essere state mai - o quasi mai - chiamate a dar conto dei destini della società, delle idee, della realtà in cui vivevano, si è rivelata alla fine, per queste autrici, una fortuna". E della realtà in cui vivevano hanno saputo, senza ansie, offrire rappresentazioni vivissime, lucide, talvolta divertenti, talvolta crudeli.
In attesa di riedizioni, dunque, se capita di scovare tra bancarelle, mercatini e librerie dell'usato opere di queste scrittrici, beh, non bisogna lasciarsele scappare (personalmente ho avuto la fortuna di scovare Il cavallo nero della Fortini - della quale si può vedere anche un'interessante intervista, su Youtube - e Sabato sera della Nessi: se vi capita leggetelo, Sabato sera, e poi ditemi se non porta benissimo i suoi sessant'anni).
Angela Scarparo ha scovato scrittrici di grande valore; un grande merito del suo libro è quello di far leggere tante pagine belle e (quasi) introvabili: ma - perché no - anche di far venire voglia di mettersi a caccia di altri vecchi libri e (ri)scoprire altre, forse grandi, scrittrici: tra le prime che mi tornano in mente le siciliane Angela Padellaro, Laura Di Falco, Teresa Carpinteri (queste ultime due erano sorelle), e poi Annamaria Tesi, le "fantascientifiche" Gilda Musa e Anna Rinonapoli, e poi ancora Diana Fiori, Pia D'Alessandria...
Flora Volpini, Maria Teresa Nessi, Angela Bianchini, Sandra von Glasersfeld, Fausta Cialente, Bianca Garufi, Clotilde Marghieri, Mary de Rachewiltz, Marilena Ponis, Letizia Fortini, Giuliana Ferri, Armanda Guiducci, Ginevra Bompiani, Luce D'Eramo.
A chi è capitato tra le mani negli ultimi anni - eccetto studiosi e rovistatori pazzi di bancarelle come ad esempio il sottoscritto - qualche libro di queste scrittrici? Pochissimi lettori, immagino: magari potranno aver trovato qualcosa della Bompiani, qualche ristampa relativamente recente della Cialente...
Ottime, in qualche caso anche prolifiche, scrittrici, finite insieme ad altre colleghe e colleghi in quell'immenso calderone che è il dimenticatoio delle scrittrici e degli scrittori italiani del Novecento.
Angela Scarparo, con Romanzi del cambiamento, ha intrapreso un meritevole e, per quanto mi riguarda, entusiasmante, lavoro di recupero. Entusiasmante perché si ripromette non tanto di fare studiare, ma di far rileggere, ripubblicare queste scrittrici. E' un libro cioè non per specialisti, ma per appassionati lettori.
Divenute in vita famose - chi più chi meno - ma non famosissime, hanno potuto scrivere, creare con serenità, grazie anche a quella che la Scarparo chiama lucidamente "un'assenza di ruolizzazione".
"Il non essere state mai - o quasi mai - chiamate a dar conto dei destini della società, delle idee, della realtà in cui vivevano, si è rivelata alla fine, per queste autrici, una fortuna". E della realtà in cui vivevano hanno saputo, senza ansie, offrire rappresentazioni vivissime, lucide, talvolta divertenti, talvolta crudeli.
In attesa di riedizioni, dunque, se capita di scovare tra bancarelle, mercatini e librerie dell'usato opere di queste scrittrici, beh, non bisogna lasciarsele scappare (personalmente ho avuto la fortuna di scovare Il cavallo nero della Fortini - della quale si può vedere anche un'interessante intervista, su Youtube - e Sabato sera della Nessi: se vi capita leggetelo, Sabato sera, e poi ditemi se non porta benissimo i suoi sessant'anni).
Angela Scarparo ha scovato scrittrici di grande valore; un grande merito del suo libro è quello di far leggere tante pagine belle e (quasi) introvabili: ma - perché no - anche di far venire voglia di mettersi a caccia di altri vecchi libri e (ri)scoprire altre, forse grandi, scrittrici: tra le prime che mi tornano in mente le siciliane Angela Padellaro, Laura Di Falco, Teresa Carpinteri (queste ultime due erano sorelle), e poi Annamaria Tesi, le "fantascientifiche" Gilda Musa e Anna Rinonapoli, e poi ancora Diana Fiori, Pia D'Alessandria...
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