
LONTANI E VICINI
DEATH RACE
di Matt Clement
22 maggio 2020
DEATH RACE
di Matt Clement
22 maggio 2020
[Il nostro corrispondente da Londra è al momento fuori sede. Lo sostituisce Matt Clement]
In tre mesi di pandemia, la Gran Bretagna ha conquistato la pole position nel COVID Gran Prix, e Boris Johnson, il nuovo Primo Ministro, guida la classifica europea per il numero di cittadini che sono morti. Abbiamo superato l'Italia e la Spagna, che all’inizio guidavano la corsa, lasciandoci alle spalle avversari del calibro della Cina. Solo il grande Leviatano degli Stati Uniti può ora vantare un numero maggiore di morti, un vero tributo al loro grande leader.
Gli studiosi della disuguaglianza hanno spesso elaborato comparazioni internazionali per misurare i risultati in termini di benessere. In generale, gli Stati Uniti sono visti come leader mondiali quanto a risultati disastrosi in termini di diversità delle aspettative di vita tra ricchi e poveri, con la bilancia che pende a favore dell'Europa e il Regno Unito che si colloca a metà tra i due. Ciò non è dovuto ai livelli di ricchezza nazionale - il Regno Unito rimane la quinta economia più grande del mondo – bensì, come nel caso dei cugini americani, è la disuguaglianza che uccide. I conservatori sono stati al potere nell'ultimo decennio e possono rivendicare il merito di dieci anni di austerità. Purtroppo, non hanno pagato il prezzo alle elezioni, per tutta una serie di motivi, e questo sta dando luogo a una distribuzione del reddito sempre più disomogenea, con un alto grado di indifferenza statale nei confronti dei più poveri della società britannica: in particolare quelli di cui non è più possibile sfruttare il lavoro. Questo è il motivo per cui le morti nelle cosiddette "case di cura" sono state una parte così significativa del sanguinoso bilancio di Covid 19.
È allettante attribuire tutte le colpe di questa situazione a Boris Johnson. L'uomo che Donald Trump ha salutato come #Britaintrump ha fatto molti errori; il ritardo con cui ha dichiarato il blocco, credendo in una forzata "immunità del gregge" in cui molti sono stati lasciati soccombere al fine di aiutare la popolazione in generale ad acquisire l'immunità – per poi essere spinti con riluttanza ad attuare le stesse politiche di contenimento dell’Europa continentale - e la stessa presentazione delle politiche adottate è stata così confusa che è facile immaginare che il premier fosse sincero. Senza dubbio gran parte di tutto ciò è vero, eppure i risultati ottenuti dalla leader scozzese, Nicola Sturgeon, che ha uno stile e una politica molto diversi da quelli di Johnson, sono molto simili. In Scozia si anche trascurata la somministrazione dei test necessari per sopprimere efficacemente il virus, e i numeri delle morti nelle case di cura scozzesi sono pesanti quanto quelli in Inghilterra e Galles.
Vi sono tuttavia alcune cose positive che si possono dire sullo stato della politica in Gran Bretagna durante il blocco. C'è stato un ampio riconoscimento del valore dei nostri "lavoratori chiave". Gli infermieri e i medici - ma anche il SSN nel suo complessi - sono stati elogiati e applauditi dalle persone con appositi flash mob. Ma soprattutto, l’essere bloccati a casa ha portato molte persone a riconoscere quanto siano importanti quei milioni di lavoratori che fanno viaggiare la posta, puliscono i rifiuti, forniscono il personale ai supermercati e consegnano le merci di cui abbiamo bisogno. Sarà più facile condurre una campagna per una maggiore retribuzione e una migliore protezione sociale per questi lavoratori e molti altri che stanno affrontando la pressione per tornare in luoghi di lavoro non sicuri. Come in Francia, dove i sindacati degli insegnanti hanno dichiarato "che non saranno la scuola materna per le grandi imprese", le scuole del Regno Unito saranno probabilmente uno dei primi posti in cui ci sarà una battaglia intorno alla riapertura. Johnson afferma di voler far tornare in classe le scuole dell’infanzia il prossimo 1 ° giugno. Mancano meno di 3 settimane e stiamo ancora assistendo a un bilancio medio giornaliero delle vittime che ammonta a diverse centinaia, e come sappiamo, il distanziamento sociale è un'aspettativa impossibile per i bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni.
I datori di lavoro cercano disperatamente di riportare le persone al lavoro allo scopo di riprendere a fare profitti. I governi concordano: nel caso del Regno Unito oltre 6 milioni vengono pagati per l'80% del loro salario per non lavorare in questo momento, e questo costo si sta rivelando insostenibile. Ma senza organizzare il livello di protezione in termini di attrezzature e pratiche di lavoro sicure che i lavoratori richiedono, i datori di lavoro e i governi dovranno fare i conti con l'opposizione di un pubblico che è giustamente timoroso per la propria sicurezza - e sempre più diffidente verso le promesse fatte dai vertici della società. Nella misura in cui questo aspetto si combina con una situazione economica che - anche nello scenario migliore – consisterà ancora in un livello di disoccupazione di massa, con un’assistenza sociale insufficiente a coprire il costo della vita, è probabile che assisteremo ad un aumento delle tensioni sociali e ad un ulteriore esaurimento nella fede nelle soluzioni neoliberiste che i nostri politici non immaginano nemmeno lontanamente di mandare in soffitta.
[traduzione di Vincenzo Scalia]
In tre mesi di pandemia, la Gran Bretagna ha conquistato la pole position nel COVID Gran Prix, e Boris Johnson, il nuovo Primo Ministro, guida la classifica europea per il numero di cittadini che sono morti. Abbiamo superato l'Italia e la Spagna, che all’inizio guidavano la corsa, lasciandoci alle spalle avversari del calibro della Cina. Solo il grande Leviatano degli Stati Uniti può ora vantare un numero maggiore di morti, un vero tributo al loro grande leader.
Gli studiosi della disuguaglianza hanno spesso elaborato comparazioni internazionali per misurare i risultati in termini di benessere. In generale, gli Stati Uniti sono visti come leader mondiali quanto a risultati disastrosi in termini di diversità delle aspettative di vita tra ricchi e poveri, con la bilancia che pende a favore dell'Europa e il Regno Unito che si colloca a metà tra i due. Ciò non è dovuto ai livelli di ricchezza nazionale - il Regno Unito rimane la quinta economia più grande del mondo – bensì, come nel caso dei cugini americani, è la disuguaglianza che uccide. I conservatori sono stati al potere nell'ultimo decennio e possono rivendicare il merito di dieci anni di austerità. Purtroppo, non hanno pagato il prezzo alle elezioni, per tutta una serie di motivi, e questo sta dando luogo a una distribuzione del reddito sempre più disomogenea, con un alto grado di indifferenza statale nei confronti dei più poveri della società britannica: in particolare quelli di cui non è più possibile sfruttare il lavoro. Questo è il motivo per cui le morti nelle cosiddette "case di cura" sono state una parte così significativa del sanguinoso bilancio di Covid 19.
È allettante attribuire tutte le colpe di questa situazione a Boris Johnson. L'uomo che Donald Trump ha salutato come #Britaintrump ha fatto molti errori; il ritardo con cui ha dichiarato il blocco, credendo in una forzata "immunità del gregge" in cui molti sono stati lasciati soccombere al fine di aiutare la popolazione in generale ad acquisire l'immunità – per poi essere spinti con riluttanza ad attuare le stesse politiche di contenimento dell’Europa continentale - e la stessa presentazione delle politiche adottate è stata così confusa che è facile immaginare che il premier fosse sincero. Senza dubbio gran parte di tutto ciò è vero, eppure i risultati ottenuti dalla leader scozzese, Nicola Sturgeon, che ha uno stile e una politica molto diversi da quelli di Johnson, sono molto simili. In Scozia si anche trascurata la somministrazione dei test necessari per sopprimere efficacemente il virus, e i numeri delle morti nelle case di cura scozzesi sono pesanti quanto quelli in Inghilterra e Galles.
Vi sono tuttavia alcune cose positive che si possono dire sullo stato della politica in Gran Bretagna durante il blocco. C'è stato un ampio riconoscimento del valore dei nostri "lavoratori chiave". Gli infermieri e i medici - ma anche il SSN nel suo complessi - sono stati elogiati e applauditi dalle persone con appositi flash mob. Ma soprattutto, l’essere bloccati a casa ha portato molte persone a riconoscere quanto siano importanti quei milioni di lavoratori che fanno viaggiare la posta, puliscono i rifiuti, forniscono il personale ai supermercati e consegnano le merci di cui abbiamo bisogno. Sarà più facile condurre una campagna per una maggiore retribuzione e una migliore protezione sociale per questi lavoratori e molti altri che stanno affrontando la pressione per tornare in luoghi di lavoro non sicuri. Come in Francia, dove i sindacati degli insegnanti hanno dichiarato "che non saranno la scuola materna per le grandi imprese", le scuole del Regno Unito saranno probabilmente uno dei primi posti in cui ci sarà una battaglia intorno alla riapertura. Johnson afferma di voler far tornare in classe le scuole dell’infanzia il prossimo 1 ° giugno. Mancano meno di 3 settimane e stiamo ancora assistendo a un bilancio medio giornaliero delle vittime che ammonta a diverse centinaia, e come sappiamo, il distanziamento sociale è un'aspettativa impossibile per i bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni.
I datori di lavoro cercano disperatamente di riportare le persone al lavoro allo scopo di riprendere a fare profitti. I governi concordano: nel caso del Regno Unito oltre 6 milioni vengono pagati per l'80% del loro salario per non lavorare in questo momento, e questo costo si sta rivelando insostenibile. Ma senza organizzare il livello di protezione in termini di attrezzature e pratiche di lavoro sicure che i lavoratori richiedono, i datori di lavoro e i governi dovranno fare i conti con l'opposizione di un pubblico che è giustamente timoroso per la propria sicurezza - e sempre più diffidente verso le promesse fatte dai vertici della società. Nella misura in cui questo aspetto si combina con una situazione economica che - anche nello scenario migliore – consisterà ancora in un livello di disoccupazione di massa, con un’assistenza sociale insufficiente a coprire il costo della vita, è probabile che assisteremo ad un aumento delle tensioni sociali e ad un ulteriore esaurimento nella fede nelle soluzioni neoliberiste che i nostri politici non immaginano nemmeno lontanamente di mandare in soffitta.
[traduzione di Vincenzo Scalia]
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