LIBRI DELL'ANNO 2018
24/12/2018
LIBRI DELL'ANNO 2018
Anche quest’anno redattori, collaboratori e lettori di PalermoGrad hanno scelto i loro Libri dell’Anno; e anche quest’anno c’è stato chi si è limitato segnalare il titolo, chi si è lanciato in vere e proprie mini-recensioni. Erano ammessi titoli pubblicati in qualsiasi lingua a partire da ottobre 2017, comprese riedizioni se in presenza di una nuova traduzione e/o introduzione. Ricordiamo con l’occasione l’autore di uno dei Libri dell’Anno 2016, Laurence Raw, che è scomparso in questo triste 2018. Raw, un inglese che insegnava da tempo in Turchia, era una delle autorità mondiali nel campo dello studio delle trasposizioni radiofoniche, televisive e cinematografiche della letteratura, grandissimo esperto del cinema di Ridley Scott e - come scrivevamo nel 2016 - autore di“un libro dedicato a Donald Wolfit, personaggio ricordato più che altro per avere inspirato i film Il Servo di Scena e – più indirettamente – Oscar Insanguinato, ma che fu tra i massimi protagonisti del teatro shakespeariano del dopoguerra. Con Theatre of the People. Donald Wolfit’s Shakespearean Productions 1937-1953, Rowman& Littlefield, il luminare degli ‘Adaptation Studies’ Laurence Raw ha ricostruito dodici messe in scena di Wolfit, ‘come se fosse stato lì’, fornendo ampio materiale alla discussione sul ‘nazional-popolare’, stavolta in salsa britannica”. Buon divertimento, buone vacanze e ci rivediamo nel 2019! Mauro Azzolini, amico di PalermoGrad. Segnalo tre titoli molto diversi tra loro: Davide Ficarra, Milza blues (Navarra Editore): romanzo vivace e accattivante capace di raccontare le avventure di quattro giovani nella Palermo (anzi, nel Villaggio Santa Rosalia) degli anni Settanta-Ottanta senza cedere alla retorica assolutoria della città bella e maledetta. In queste settimane ne esce il seguito. Domenico Moro, La gabbia dell’euro. Perché uscirne è internazionalista e di sinistra (Imprimatur): collocato nel dibattito con una chiarezza che emerge già dal titolo, il breve saggio articola in modo intelligente la questione dell’unione monetaria affiancando all’analisi economica una brillante ricostruzione del rapporto tra cosmopolitismo e internazionalismo [Qui una recensione pubblicata su PalermoGrad]. John Higgs, Complotto! (Nero), traduzione di Fabio Viola: né romanzo né biografia, né cronaca né storia, il libro traduce sul piano letterario la distanza da ogni classificazione che la musica di Bill Drummond e Jimmy Cauty porta con sé. Emblematico il sottotitolo: «Storia dei KLF, il gruppo che diede fuoco a un milione di sterline». Riccardo Bellofiore, ordinario di Economia Politica, Università di Bergamo. Tra i suoi libri degli ultimi anni, si rivolgono a un pubblico di non-specialisti i volumetti “gemelli” La crisi capitalistica, la barbarie che avanza e La crisi globale, l’Europa, l’euro, la Sinistra (Asterios). Quest’anno ha scritto Le avventure della socializzazione (Mimesis) e curato una nuova edizione di Alfred Schmidt, Il concetto di natura in Marx (Punto Rosso). Con Giovanna Vertova pubblica la pagina FaceBook ‘Economisti di classe’. In ordine alfabetico per autore: 1. Luciana Castellina, Amori comunisti, Nottetempo. 2. Michael Heinrich, Karl Marx und die Geburt der modernen Gesellschaft. Band 1: 1818-1843. Biographie und Werkentwicklung,Schmetterling. 3. Adam Tooze, Lo schianto, Mondadori (tr. R. Serrai, C. Rizzo). Se volete le motivazioni: 1. Ho le mie ragioni; 2. Per la dedica di Michael (e non lo leggerete mai in italiano: in inglese, francese, spagnolo sì); 3. Il miglior libro sinora sulla crisi scoppiata nel 2007. Marcello Benfante, narratore, critico e animatore di riviste politico-letterarie. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo Autobibliografia del lettore da giovane (2015) e la nuova edizione di Vorago et Vertigo (2017). Su PalermoGrad dal 2016 per due anni ha condotto la sua esplorazione nel ‘Dopo MassCult e MidCult’, intitolata Si riparla dell’Uomo Ombra. Maria Attanasio, La ragazza di Marsiglia, Sellerio. Vito Bianco, poeta e critico d’arte. Javier Mariás, Berta Isla, Einaudi (traduzione di Maria Nicola). La prosa meditativa del grande spagnolo alle prese con il suo tema dominante, il segreto. Una spy story filosofica che lascia un segno duraturo. Una donna crede di sapere tutto del marito invece non sa quello che dovrebbe sapere. Mariás, sornione, mostra le carte a poco a poco, incantando il lettore con quella sua musica digressiva che o irrita o seduce. Il suo miglior romanzo dopo la trilogia Il tuo volto domani. Francesco Terracina, Una vita in scatola, il Palindromo. Portolazzi come allegoria di un’Italia devastata dal conformismo culturale e politico. Dalla caponata al teatro il passo può essere davvero breve. Un “contesto” tragicomico narrato da un candido dei nostri giorni. Un po’ si ride, un po’ viene da piangere pensando alla città reale vetrinizzata, turistica, con certa classe politica che si ricorda delle periferie solo in campagna elettorale, mentre la scarna prosa satirica dell’autore ci conduce alla nemesi caponatesca del finale. Sarebbe piaciuto al Bianciardi che in un libro memorabile fa le bucce alla Milano del miracolo economico. Donatella Di Cesare, Marrani. L’altro dell’altro, Einaudi. Una brillante disamina storico-filosofica della figura del marrano, costretto alla doppiezza e al culto segreto per sopravvivere in tempo di caccia all’ebreo. Dove tra l’altro si scopre che l’ossessione della limpieza de sangre, fondamento dell’antisemitismo nazista, ha un precedente codificato per legge che risale al 1449. Ma il marrano è, secondo Di Cesare, l’emblema di una ambiguità tutta moderna, e di una libertà vissuta dolorosamente nel segreto dello spazio interiore. “D’altronde è nel sottosuolo, come insegna Dostoevskij, che si prepara la rivolta” (p. 48) Richard Brodie, ARCI Porco Rosso, blogger e traduttore. Scrive per varie testate tra cui Jacobin e PalermoGrad. Rossana Rossanda, Questo corpo che mi abita, a cura di Lea Melandri, Bollati Boringhieri. Peter Ciaccio, pastore presso la Chiesa Valdese di Palermo, ha scritto diversi libri sul cinema; di quest’anno è Bibbia e cinema(Claudiana). Tifa Roma ma non facciamogliene una colpa. Hans Rosling Factfulness. Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo (trad. R. Zuppet), Rizzoli. Domenico Conoscenti, insegnante e scrittore (Quando mi apparve amore, 2016). Mario Valentini, La minuscola, Exorma. Vanessa Ambrosecchio, Cosa vedi, Il Palindromo. Nino Vetri, Suite per quarti di vacca, Il Palindromo. Giovanni Di Benedetto, PalermoGrad-WERT. Tra i suoi libri ricordiamo L’ecologia della mente nell’etica di Spinoza (2009), Luoghi d’artificio (2011, con S. Cavaleri e E. Macaluso) e Un’arte che si impara. Educazione e politica nell’Emilio di Rousseau (2014). L. Althusser, Le vacche nere, Mimesis (tr. di Bruschi-Cavazzini-Turchetto). Simone Weil e André Weil, L’arte della matematica, Adelphi (edizione italiana a cura di Maria Concetta Sala). Mark Fisher, Realismo capitalista, Produzioni Nero, (tr. di V.Mattioli). David Harvey, Marx e la follia del capitale, Feltrinelli (tr. di Virginio B. Sala). Wu Ming, Proletkult, Einaudi. Angelo Foscari, PalermoGrad-WERT. In ordine alfabetico per autore, tre autentiche meraviglie: Fulvio Abbate, LOve, La Nave di Teseo. Riccardo Bellofiore, Le avventure della socializzazione, Mimesis. Francesco Saraceno, La scienza inutile, LUISS [Qui recensione]. Alice Gerratana, dirigente “storica” del sindacato STRADE, ora Sezione Traduttori Editoriali di SLC-CGIL. Lita Judge, Mary e il Mostro. Sottotitolo: amore e ribellione. Come Mary Shelley creò Frankenstein. Edizione Il Castoro, traduzione di Rossella Bernascone. Non è un romanzo ma un libro di illustrazioni bellissime accompagnate da testi poetici in cui Mary Shelley racconta in prima persona la sua vita. Letizia Gullo, documentarista. Nel 2014 ha girato insieme ad Ester Sparatore Mare Magnum. Di recente ha lavorato a un lungometraggio in co-regia con Dagmawi Yimer e a un progetto di corti documentari per la televisione in co-regia con Jakob Brossmann. Segnalo il primo romanzo di Eleonora Marangoni, Lux (Neri Pozza). Ida La Porta, associazione WERT. Sapiens. Da animali a dei. Breve storia dell'umanità - Nuova edizione riveduta di Yuval Noah Harari, Bompiani (traduzione di Giuseppe Bernardi). Calogero Lo Piccolo, psicoterapeuta, è tra i curatori di L’Inutile Fatica (2016). Giorgio Falco Ipotesi di una sconfitta Einaudi. Ipotesi di una sconfitta è per tanti versi Il libro. Lo è perché narrazione che attraverso una propria vicenda soggettiva mette a fuoco la patologia massima del nostro vivere oggi: la perdita progressiva e, ad oggi, inarrestabile della perdita di senso del Lavoro. Perdita di senso non solo e non tanto rispetto al rapporto tempo-salario, ma come più generale configurazione di non senso per il lavoratore delle azioni da compiere nel tempo lavorativo stesso per seguire i dettami aziendali. Un vero libro dell’orrore, soltanto che tutto è tremendamente reale. Mark Fisher, The Weird and the Eerie. Lo strano e l’inquietante nel mondo contemporaneo, Minimum Fax (tr. di V.Perna). Il testo di Mark Fisher è come sempre composito e complesso. Un libro sui libri, e sulla presenza nella letteratura del concetto di Perturbante, nel senso freudiano del termine. Un testo pieno di spunti e di livelli. Marco Palazzotto, PalermoGrad-WERT. Riccardo Bellofiore, Le avventure della socializzazione, Mimesis. A cura di Stefano Petrucciani, Il pensiero di Karl Marx. Filosofia, politica, economia, Carocci (contributi di M.Cingoli, E.Donaggio, L.Basso, R.Fineschi, T.Redolfi Riva, V.Morfino, M. Espinoza Pino, S.Mezzadra, M.Musto, G.Cesarale, S.Petrucciani, A.Palumbo e G.Sgrò). Pavlov Dogg, mascotte e sedicente critico cinematografico di PalermoGrad, nonché traduttore (S.N.Behrman, Duveen. Il re degli antiquari, 2018). Liliana Colanzi, una boliviana di 37 anni che vive da qualche tempo negli Stati Uniti, è considerata tra le più valide e originali narratrici delle due Americhe: ‘Cannibale’ e ‘Chaco’ – due degli otto racconti tradotti adesso in italiano da Olga Alessandra Barbato e pubblicati dalle edizioni Gran vìa, con il titolo complessivo di Il nostro mondo morto – hanno vinto il Premio Internazionale Aura Estrada. Si richiama dichiaratamente alla robustissima tradizione letteraria ispano-americana del Sovrannaturale: non solo Borges e Cortázar, ma anche autrici meno note in Italia, come l’argentina Sara Gallardo (1931-1988) – della quale la Colanzi sta oltretutto curando il ‘ripescaggio’ editoriale – e la coetanea messicana Fernanda Melchor. Oltre alla forza delle storie che compongono il volume, stupiscono la freschezza e il nitore della versione italiana della Barbato, che – se Internet non mi inganna – è alla sua prima pubblicazione. Nessuno dovrebbe avere il diritto di tradurre con tanta efficacia e spigliatezza a inizio carriera!! In merito allo strepitoso romanzo di D.J. Taylor, Rock and Roll is Life: The True Story of the Helium Kids by One Who Was There(Constable) vi rimando alla mia recensione su PalermoGrad [qui la recensione]. E, per concludere alla grande, John Wain, Hurry on Down, Les vies de Charles Lumley (ed. Du Typhon) è la nuovissima edizione francese dell’irrinunciabile Ur-Text dei “Giovani Arrabbiati” degli anni Cinquanta, gli ‘Angry Young Men’, a 65 anni dalla prima pubblicazione. Se non volete leggerlo in francese e nemmeno nell’originale inglese, è tuttora in commercio la traduzione italiana di Stefano Torossi, Un laureato (Sellerio). Salvatore Presti ha scritto Il salto di Leucade. Aspetti e forme del pensiero antico in Giacomo Leopardi [recensito qui]. Segnalo Il tramonto del liberalismo occidentale (Einaudi), in cui Edward Luce mostra come il mercato dimenticando gli ultimi si corrode dall’interno ed è destinato a implodere. Francesco Saraceno, vicedirettore dell’OFCE di Parigi, dove insegna Macroeconomia Internazionale ed Europea. Quest’anno ha pubblicato La scienza inutile (LUISS) [Qui recensione]. I miei due libri dell’anno sono due libri di economia, che mi sono piaciuti moltissimo: Crashed di Adam Tooze, Penguin [ed. it. Lo schianto, Mondadori, tr. R. Serrai, C. Rizz, NdR]; e poi Celi, Giuseppe & Ginzburg, Andrea & Guarascio, Dario & Simonazzi, Annamaria, Crisis in the European Monetary Union. A Core-Periphery Perspective,Routledge. Bill Sheppard, militante del Partito Laburista a Sheffield. Cura la pagina FaceBook ‘Worker Protection’, preziosa fonte di informazione e dibattito sui diritti dei lavoratori nel Dopo-Brexit. A Long Way from Home di Peter Carey, Faber and Faber [l’edizione italiana si intitola Molto lontano da casa, La Nave di Teseo, tr. di E.Malanga, NdR]. Pubblicato in Inghilterra un anno dopo l’uscita in Australia, questo romanzo del due volte vincitore del Booker Prize Peter Carey è stata una vera sorpresa. La quarta di copertina dice che è la storia di una corsa automobilistica in giro per l’Australia, e che è “esilarante”. Perciò ho comprato il libro pensando ad una amena lettura estiva. Ma il vero tema è quello dell’estrema oppressione delle popolazioni indigene negli anni Cinquanta. Sul sedile posteriore di una delle auto che partecipano al rally siede il Navigatore, un tranquillo biondino figlio di un prete anglicano. Quando la corsa raggiunge il Territorio del Nord, il Navigatore desta una forte curiosità negli aborigeni; e al tempo stesso si ritrova escluso dall’accesso agli hotel. Poco a poco si scopre che la madre naturale viveva in un accampamento al limitare di una fattoria di proprietà dei bianchi. E lui apprende che era prassi normale che i piccoli aborigeni venissero prelevati dalle autorità e messi negli orfanotrofi a gestione ecclesiastica. I più “bianchi” tra di loro potevano essere adottati da famiglie di colonizzatori. Il romanzo diventa così la storia di due viaggi: il tour automobilistico e la scoperta delle proprie origini da parte del Navigatore, che diventerà l’unico insegnante in una scuola per bambini aborigeni concentrati in una sola stanza all’interno di un’enorme fattoria gestita da un bianco. I genitori degli alunni lavorano nella fattoria, malpagati o senza remunerazione alcuna. L’amministratore bianco sevizia uno dei bambini, e la fame è sempre nell’aria. Verso la fine del romanzo nelle lezioni del biondino non si celebra più la “scoperta” dell’Australia da parte di Cook, ma si insegna che gli inglesi condussero una vera e propria invasione del continente. E così – sorprendentemente – il romanzo mi ha portato a interessarmi alla vicenda storica dell’Australia negli anni Cinquanta. C’entra anche il fatto che mia moglie è cresciuta in Australia, figlia di un missionario. La famiglia ritornò in Inghilterra quando lei era molto giovane, ma avendo letto il romanzo ci siamo domandati che cosa comportasse davvero fare il missionario. Carey fa anche cenno a dei “comunisti” che cercano di organizzare sindacalmente i lavoratori di colore, ma vengono picchiati a sangue e debbono tornarsene nelle città di provenienza. Ho così scoperto che durante gli anni Cinquanta il governo australiano mise in piedi un referendum per modificare la Costituzione in modo da poter mettere fuor legge il Partito Comunista Australiano. Nonostante un enorme investimento propagandistico, il governo perse di misura quel referendum. Barbara Teresi, scout e traduttrice dall’arabo (Frankenstein a Baghdad di Ahmed Saadawi; I miracoli di Abbas Khider; L’Italiano di Shukri al-Mabkhout); militante di STRADE-CGIL. Segnalo Dispersi, dell'irachena Inaam Kachachi, Brioschi, traduzione dall’arabo di Elisabetta Bartuli. Un libro che racconta con straordinaria delicatezza l’altro lato della migrazione, quello a cui non pensiamo quasi mai, il punto di vista di chi è costretto a partire e lasciare i propri affetti. Maria Turchetto ha insegnato Storia del Pensiero Economico ed Epistemologia delle Scienze Sociali all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. È presidente dell’associazione culturale “Louis Althusser” e dirige le collane “Althusseriana” ed “Epistemologia” presso la casa editrice Mimesis. Tra i suoi libri ci limitiamo a ricordare: Per una teoria della società capitalistica (1994, con E. De Marchi e G. La Grassa), Carognate, cazzate e consigli (2005) e Economia e società. Otto lezioni eretiche (2017). Collabora a vari periodici fra cui Historical Materialism, Actuel Marx e Il Vernacoliere. Voto ovviamente per Louis Althusser, Le vacche nere, Mimesis (tradotto con Fabio Bruschi e Andrea Cavazzini) e, con un pizzico di anticlericalismo, Marco Marzano, La chiesa immobile, Laterza. Infine Jonathan Silvertown, A cena con Darwin. Cibo, bevande ed evoluzione, Bollati Boringhieri (traduzione di Andrea Migliori).
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