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IL FRONTE CULTURALE
UN INCUBO ASSURDO E INESORABILE
Foxtrot di Samuel Maoz 
di Vito Bianco 13 aprile 2018

Potentissima tragedia in tre atti orchestrata con una radicalità visiva davvero memorabile, Foxtrot di Samuel Maoz, (Gran Premio della Giuria all’ultimo festival di Venezia) dice, sull’insolubile e annoso conflitto arabo-israeliano, più di quanto sia possibile spiegare in un saggio analitico di storia  o politologia. Dice, non spiega. O meglio, fa sentire. Ma non è una novità, non è la prima volta che un romanzo, un film, per non parlare della poesia (Todenfuge di Paul Celan su Auschwitz) arrivano più a fondo e più lontano di inchieste e storici, toccando e facendo vibrare la corda intima di un dramma, di un dolore privato e individuale, di un conflitto in cui, come in questo caso, si mischiano in modo ormai inestricabile dolori rancori e ingiustizie patite e vendicate. Sul settantennale (ma i precedenti risalgono al tempo del protettorato inglese) conflitto in Palestina non sono mancati i buoni film, e tra questi l’opera d’esordio di Saverio Costanzo, Private; e infatti è spesso toccato agli artisti (scrittori e cineasti) raccontare la parte invisibile e più traumatica di questa lunga, troppo lunga storia di sangue, terrori e lutti. 
Nessuno però lo aveva fatto, perlomeno al cinema, con la forza e l’originalità visiva di Samuel Maoz, con una messinscena nella quale scrittura drammatica e immagini si compenetrano, si sovrappongono con una perfezione che lascia a bocca aperta. E viene da pensare, uscendo dalla sala, che Maoz (anno di nascita 1962) abbia deciso di prendere alla lettera l’esortazione di Roy Anderson: nessuna inquadratura sia indifferente. 

E così è: nessuna inquadratura è “indifferente”; e tutte sono necessarie, precise e insostituibili.  Il regista israeliano è autore da scelte estreme ma non gratuite; lo aveva già dimostrato con Lebanon, la guerra in Libano dell’82 vista dalla feritoia di un carro armato, un modo insolito ma molto efficace di despettacolarizzare la guerra riducendola ai limiti angusti di una feritoia o di un mirino, e lo conferma con questo studiatissimo lavoro sull’assurda inesorabilità di una situazione bellica permanente dietro la maschera di una normalità quotidiana vissuta sotto il costante incombere della morte, da una parte e dall’altra. 
Dicevo “tragedia in tre atti”. Il  primo comincia con due soldati che suonano alla porta di casa Feldman.  Ad aprire la porta è la moglie Alma (la madre) alla quale non servono le parole per capire che i soldati sono lì per  annunciare la morte del figlio Jonatan, militare di leva. La donna ha una crisi e viene sedata.  Il marito, un affermato architetto, stringe i denti e si sforza di trattenere un dolore che vorrebbe esplodere. C’è da rispondere alle telefonate, organizzare il funerale, parlare con la vecchia madre che non ci sta più tanto con la testa, trovare le parole giuste per dirlo alla figlia minore. ​(qui il resto dell’articolo)
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IL FRONTE CULTURALE
ETICA E/È
LETTERATURA

Prospettive, resistenze,
​sguardi leopardiani 

di Mario Minarda
​6 aprile 2018


Sallustio: – Così studiassi tu d’etica. Che dimande sono coteste?
Lettore: – Non andare in collera: così possa tu guarire dei segni
delle staffilate che rilevasti da Milone per amore della bellezza.
(G. Leopardi, Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio )

 
Nell’ambito della cultura umanistica contemporanea un nuovo interessante settore di ricerca guarda da vicino ai rapporti tra etica e letteratura. Si tratta di un indirizzo di studio nato principalmente nel mondo accademico statunitense negli ultimi decenni del XX secolo e che alimenta ancora oggi un importante dibattito critico a livello planetario. Esso tende in sostanza ad assegnare un «valore sociale positivo»[1] al fatto di natura artistico-letteraria, legandolo alle dinamiche eterogenee del presente.  (qui il resto dell’articolo)

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IN TEORIA
POSSO ENTRARE?
di Annibale Raineri 30 marzo 2018

​Il contributo di Annibale Raineri, che qui  pubblichiamo, nasce a commento delle discussioni spicciole e quotidiane, ma non per questo meno serie, che attraversano periodicamente il nostro collettivo redazionale, come peraltro, immaginiamo, qualsiasi soggetto collettivo. Per la sua portata, tuttavia, e per l’orizzonte più ampio di tematiche che arriva a toccare, lo abbiamo ritenuto meritevole di una proiezione pubblica, convinti come siamo che i nervi scoperti toccati dalle sue considerazioni riguardino tutti coloro che vogliono ripensare il rapporto tra dimensione della militanza personale e quella dell’impegno nella sfera politica e, per questa via, desiderano creare le premesse per la realizzazione del comunismo del XXI secolo. 


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IL FRONTE CULTURALE
ADOLESCENZE FRAGILI 
​NELL’EPOCA ​DELLA BUONA SCUOLA 

di Giovanni Di Benedetto ​20 marzo 2018

Accendere la speranza di scelte vitali. Con questo invito, a metà tra l’auspicio e l’accorata esortazione, la psicoterapeuta Erika Di Cara, in un suo intervento di pochi mesi fa relativo al rischio suicidario in adolescenza, suggeriva lo scopo da perseguire se non vogliamo abbandonare a se stesse le nuove generazioni. La scuola, all’interno del suo ragionamento, occupa un posto centrale. Eppure mai come in questo momento l’istituzione scolastica è stata delegittimata nella sua funzione educatrice e formatrice di cittadini e cittadine responsabili. 


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IN TEORIA
A VOLTE RITORNA
Il dibattito su reddito di cittadinanza e simili, ​ prima della crisi

di Redazione 16 marzo 2018

Il successo del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni ha riportato all'attenzione dei giornali la proposta sul reddito di cittadinanza. Riportiamo una serie di articoli pubblicati da "il manifesto" nel 2006 sul basic income e sulle forme simili di sostegno al reddito, gentilmente segnalata da Riccardo Bellofiore. Il dibattito parte da un articolo di Giovanna Vertova del 4 giugno 2006. Seguono interventi di Fumagalli-Lucarelli;  Masi; Bricchi; Sacchetto-Tomba; Morini; Chainworkers; Bellofiore-Halevi; Tajani; Gambino-Raimondi; Valentini; Ciabatti; Freschi. 


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LA CRISI VISTA DAL SUD
​FARE LA SARTINA: 
​UN MESTIERE ​PERICOLOSO

di Giovanni Di Benedetto 9 marzo 2018

“Aveva lavorato per 16 ore consecutive in una fabbrica tessile nel sud dell’India. Poi è tornata nel suo dormitorio e si è impiccata. È morta così una ragazzina di 14 anni.” Su  Conquiste del lavoro del 13 febbraio 2018 un articolo a firma di Ester Crea dava conto delle condizioni inumane del lavoro minorile nel sud dell’India e, in particolare, del suicidio di una giovane ragazza a causa del sovraccarico di lavoro cui era sottoposta: “A denunciare il caso è il sindacato Tamil Nadu Textile and Common Labour (TTCU), un’organizzazione composta da sole donne. La notizia del rinvenimento del corpo di Dharshini Balasubramani è stata diffusa una settimana fa, a quattro mesi esatti dalla morte di un’altra adolescente che lavorava in una filanda vicina per un salario di 40 dollari. (…)


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LA CRISI VISTA DAL SUD
DOPO MACERATA
Nessun antifascismo senza antirazzismo? 
​
di Richard Brodie 6 marzo 2018

Ho già scritto sui fatti di Macerata per la rivista statunitense Jacobin qui. In breve: un suprematista bianco, un fascista, ha sparato a dei cittadini dell'Africa occidentale per le strade della cittadina marchigiana, mandando sei persone all’ospedale. La reazione della stampa e dei politici, in generale, è consistita nel fare un grande passo a destra: le dichiarazioni con cui i partiti hanno “preso le distanze” dall'azione criminale erano infatti sempre combinate con una qualche affermazione sulla presunta inevitabilità del conflitto sociale nel contesto della recente ondata migratoria dalla Libia. Il periodo pre-elettorale è stato infatti totalmente dominato dal dibattito sull'immigrazione, e neanche una sparatoria razzista è sfuggita al processo di strumentalizzazione volto a spostare il discorso pubblico ancora di più verso la xenofobia anziché lontano da essa. 


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LA CRISI VISTA DAL SUD
​41bis OLTRE ​I DOGMI
di Vincenzo Scalia 2 marzo 2018
L’articolo 41 bis della legge Gozzini, approvata nel 1986, si configura inizialmente per il suo carattere emergenziale, in quanto la sua applicazione deve essere limitata a casi di rivolte. In seguito alle stragi di Capaci e via D’Amelio, viene applicato ai condannati e agli imputati di associazione per delinquere di stampo Mafioso. Il suo utilizzo, a partire dal 1992, è stato esteso anche a detenuti che rispondono di condanne o di imputazioni per terrorismo, pedofilia, prostituzione minorile.


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UNA BUONA SCUSA ​PER VOTARE
di Vincenzo Marineo coordinatore della redazione di PalemoGrad
2 marzo 2018


Roma, 18 novembre 2017. Sono il luogo e la data di nascita di Potere al Popolo. Ma cosa è nato di preciso? un movimento? un partito? una lista elettorale? Sicuramente è nata una voglia di fare, di fare insieme, che è diventata subito militanza, facendo incontrare – in 150 assemblee in tutta Italia – diverse migliaia di persone. Potere al Popolo è stato immediatamente questo, un’occasione di militanza condivisa, un riconoscersi reciproco di tanti che c’erano già, ma non lo sapevano. 


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IN TEORIA
L’ORIENTE È L’ORIENTE
​E L’OCCIDENTE È L’OCCIDENTE, 
E GIAMMAI I DUE SI INCONTRERANNO?

di David Broder 23 febbraio 2018
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Il sottotitolo del libro di Losurdo promette un’indagine su “come il marxismo occidentale nacque, come morì, come può rinascere”. Sfogliandone le pagine è tuttavia arduo trovarvi traccia di un qualche annunzio di una “rinascita” del marxismo occidentale. Losurdo preferisce assumere il ruolo del medico che, di fronte ad un paziente sofferente, dice ai parenti preoccupati che è venuto il momento di staccare la spina. Il tono combattivo del saggio non stupirà i lettori dei lavori di Losurdo finora disponibili in inglese. ​​


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IL ROSSO E IL VERDE
SALVIAMO L’AMBIENTE DALL’ECO​CAPITALISMO

di Giovanni Di Benedetto 
16 febbraio 2018


 ​Come avviene la determinazione del valore in una società nella quale vige il modo di produzione capitalistico? In che modo si genera il valore di una merce e quale tipo di conseguenze economiche, sociali, ecologiche questo processo di produzione porta con sé? In particolare, come si ritiene possibile salvare l’ecosistema dal disastro ecologico senza tenere conto del problema della determinazione della struttura del valore? ​


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IL FRONTE CULTURALE
ABBASTANZA NON È PIÙ ABBASTANZA 
di Salvatore Cavaleri
​9 febbraio 2018 

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​“Abbastanza non è più abbastanza”, in questa frase è racchiuso tutto Realismo capitalista, il seminale libro di Mark Fisher, appena tradotto in Italia nella neonata collana Not di Nero editions (https://not.neroeditions.com/mark-fisher-realismo-capitalista/) a dieci anni dalla sua pubblicazione in Inghilterra e ad un anno dalla morte dell’autore.
La citazione per l’esattezza continua così: “Abbastanza non è più abbastanza. È una sindrome che suonerà familiare a quei tanti lavoratori per i quali una valutazione «sufficiente» delle proprie prestazioni non è più… sufficiente”. 


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IN TEORIA
​IL SEME ​DEL DUBBIO    
di Marco Palazzotto ​2 febbraio 2018

Anti-Blanchard – Un approccio comparato allo studio della macroeconomia – è un saggio pubblicato nel 2012 e riedito nel 2017 da Franco Angeli.  L’autore Emiliano Brancaccio parte dalla premessa che il pensiero dominante nella letteratura economica, il cosiddetto mainstream, vede tra i suoi rappresentanti di spicco Olivier Blanchard, capo economista al Fondo Monetario Internazionale fino al 2015, professore presso il MIT di Boston e autore di uno dei più importanti testi di macroeconomia. In Italia il testo di Blanchard viene adottato in molte facoltà di economia, grazie anche all’adattamento della versione italiana di Alessia Amighini e Francesco Giavazzi per Il Mulino editore. 


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SI RIPARLA DELL’UOMO OMBRA
​VIENE AVANTI IL CRETINO  
L’Eterno Quarto d’Ora del Midcult
di Marcello Benfante 6 febbraio 2018
 
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“E a un tratto Ulrich riassunse in modo assai comico tutta la questione, ponendosi la domanda se in fin dei conti, dato che di intelligenza ce n’è certamente abbastanza, il guaio non stia semplicemente in questo, che l’intelligenza stessa non è intelligente”
                                                                                                                                                                                               Robert Musil


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IL FRONTE CULTURALE
​ÉLITE IN RIVOLTA   
di Alfonso Geraci 27 gennaio 2018

Sprezzante avversario della plebe romana insorta, l’aristocratico Caio Marzio assurge brevemente a salvatore della patria allorché sconfigge i Volsci a Corioli in una sanguinosa battaglia, nella quale peraltro soltanto lui e un manipolo di patrizi profondono energie pari alla bisogna. Conquistatosi sul campo il soprannome di “Coriolano”, Caio Marzio viene convinto a chiedere ai romani di acclamarlo console; la sua “campagna elettorale”, tuttavia, ne evidenzia lo smisurato orgoglio e l’estremo, radicato classismo, concludendosi paradossalmente – grazie alla regia occulta dei Tribuni della Plebe – con la condanna all’esilio. Accolto ad Anzio dal rivale-ammiratore Aufidio,


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LA CRISI VISTA DAL SUD
​UN MONDO ​CAPOVOLTO:
​IN CRESCITA LE DISUGUAGLIANZE
  

di Giovanni Di Benedetto 19 gennaio 2018

Quali sono le conseguenze e le implicazioni dell’accumulazione di capitale sulle condizioni di vita dei lavoratori e della maggioranza della popolazione mondiale e, dunque, sui destini dell’umanità? A dieci anni dall’inizio della crisi economica dei subprime, significative deduzioni si possono trarre da alcuni recenti studi statistici sullo stato dell’economia mondiale e sulla distribuzione della ricchezza e dei patrimoni fra le diverse aree geografiche del pianeta, i differenti paesi, e le diverse classi sociali. 


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IL FRONTE CULTURALE
​CHI DI MOSTRA FERISCE  
di Vito Bianco 12 gennaio 2018

​Interrogarsi su cosa sia l’arte e quale sia, se esiste, la sua funzione nella società contemporanea due secoli dopo l’annuncio hegeliano della sua prossima estinzione e le congetture analitiche di Benjamin sulla perdita dell’aura (del mistero della sua unicità) a causa della riproduzione tecnica illimitata dell’originale, è probabilmente inutile, e rischia di aprire un dibattito vagamente surreale, con l’oggetto del contendere, o dello studio, nel frattempo sparito oppure così trasformato da essere irriconoscibile.


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IL FRONTE CULTURALE
​LIBRI DELL'ANNO ​2017  

Anche quest’anno redattori, collaboratori e lettori di PalermoGrad hanno scelto i loro Libri dell’Anno; e anche quest’anno c’è stato chi si è limitato segnalare il titolo, chi si è lanciato in vere e proprie mini-recensioni. Erano ammessi titoli pubblicati in qualsiasi lingua a partire da novembre 2016, comprese riedizioni se in presenza di una nuova traduzione e/o introduzione. Buon divertimento, buone vacanze e ci rivediamo nel 2018!
 



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SEMBRA UN SECOLO
​VIOLENTI DESIDERI  
di Tommaso Baris 18 dicembre 2017

Forse sono un po’ svanito/ma il domani non esiste/ e quest’oggi io non voglio essere triste
                                                                                      Gianfranco Manfredi, Ma non è una malattia, 1976

 
Il volume di Alessio Gagliardi (Il 77 tra storia e memoria, Manifestolibri, Roma, 2017, p. 122, euro 12) torna a ragionare sul ’77, ponendosi alcuni obiettivi precisi. Il primo è fuoriuscire dalla memoria e dalla rievocazione individuale come chiave di lettura di quel periodo. È un approccio, nota l’autore, che oscillando tra silenzio e ostentata rivendicazione “ha steso sul ’77 una coltre di reticenze, omissioni, distorsioni, prese di distanza, o al contrario, strumentalizzazioni celebrative”


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​​​IL 1917 DI JACOBIN
​​QUATTORDICESIMA PUNTATA
​COME HANNO VINTO I BOLSCEVICHI 
di Alexander Rabinowitch
15 dicembre 2017


Nel mio contributo vorrei rivisitare le principali conclusioni dei miei scritti sul 1917, soprattutto per ciò che riguarda la spinosa, e tuttora profondamente politicizzata questione, su come i bolscevichi hanno prevalso nella lotta per il potere a Pietrogrado nel 1917. Tuttavia, lasciatemi iniziare con poche parole sulle opinioni degli storici che in precedenza si sono occupati di quest’argomento. Per gli studiosi sovietici, la Rivoluzione d’ottobre del 1917 fu la legittima espressione della volontà delle masse rivoluzionarie di Pietrogrado: 


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IL FRONTE CULTURALE
PRO O CONTRO LA SCUOLA PER TUTTI
di Angelo Foscari 5 dicembre 2017

“In questo dato popolo, in questo dato momento”
“Più tardi si è capito che non c’era sconfitta, dalla rivoluzione era partito un nuovo corso della storia – il prevalere delle idee e delle correnti favorevoli o contrarie ai progetti rivoluzionari diventava secondario rispetto all’emergere di quelle correnti e agli esiti molteplici e nuovi del loro scontro.”
Edoarda Masi, Il libro da nascondere (1985), p.165

 
La cultura vera non l’ha ancora potuta guardare in faccia nessuno, se questa, come dice la Scuola di Barbiana in Lettera a una Professoressa,  


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IN TEORIA
RICOMINCIARE
DA KEYNES?

A proposito di tre libri
​sulla crisi epocale
della sinistra italiana 

Massimo D’Angelillo
1 dicembre 2017
PRESENTAZIONE 
DEL LIBRO DI MARTA FANA
NON È LAVORO, 

È SFRUTTAMENTO
​PALERMO 27 OTTOBRE 2017
LONTANI E VICINI
​LONTANO DA DIO, VICINO AL FMI
di Vincenzo Scalia  ​24 novembre 2017

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IL FRONTE CULTURALE
​"NON INCOLPATE
NESSUNO", 
MA ​I REGISTI SÌ

di Vito Bianco 
​21 novembre 2017
IN TEORIA
​​DE-ROMANTICIZZARE
IL LAVORO
​(DOMESTICO
​E NON)

George Souvlis a colloquio
​con Kathi Weeks 

17 novembre 2017
SEMBRA UN SECOLO
LA RIVOLUZIONE
​RUSSA IN ITALIA

di Tommaso Baris
​14 novembre 2017
​​IL 1917 DI JACOBIN
​​TREDICESIMA PUNTATA
​LA RIVOLUZIONE ​D’OTTOBRE 
di China Miéville
​10 novembre 2017

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SI RIPARLA DELL’UOMO OMBRA
​​IL CAPPELLO NOIR​
di Marcello Benfante
​7 novembre 2017
LA CRISI VISTA DAL SUD
CONTRO LE ELEZIONI
di Roberto Salerno
​3 novembre 2017
LA CRISI VISTA DAL SUD
​PERCHE' DOBBIAMO PRENDERE QUEI PICCIONI
di Vincenzo Marineo
​3 novembre 2017
​​IL FRONTE CULTURALE
STENDHAL RAZZISTA
​AL CONTRARIO

di Vito Bianco
​31 ottobre 2017

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IL CAPITALE DI MARX 150 ANNI DOPO
​È ANCORA ATTUALE?

Intervento di Riccardo Bellofiore a Palermo
​​IL FRONTE CULTURALE
IL TEMPO INSEGUE
​LE SUE VIOLE

di Giovanni Di Benedetto
​27 ottobre 2017
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LA CRISI VISTA DAL SUD
NON È FLESSIBILITÀ, 
È CONFLITTO
di Marco Palazzotto
​20 ottobre 2017

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​IL 1917 DI JACOBIN
​​DODICESIMA PUNTATA
​IN CAMPAGNA ​È UN’ALTRA COSA…
Varietà delle rivoluzioni
contadine nel 1917 

di Sarah Badcock
​24 ottobre 2017

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LONTANI E VICINI
LE ROSE
CHE SYRIZA
​NON COLSE

Costas Lapavitsas
intervistato
da George Souvlis

13 ottobre 2017
​IL 1917 DI JACOBIN
​​UNDICESIMA PUNTATA
​I DUE GOLPE
DI KORNILOV

di Paul Le Blanc 
10 ottobre 2017
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​​​IL FRONTE CULTURALE
L’UTOPIA DI SCHULZ
di Vito Bianco
​3 ottobre 2017



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​​​​LA CRISI VISTA DAL SUD
​
UN ESEMPIO
​DI BUONE PRATICHE

di Ida La Porta ​
​3 ottobre 2017

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